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Nessun altro farmaco ha causato così tante morti per un uso sbagliato come il Viagra, eppure è quasi diventato una "droga moderna". E se si proponesse l'aglio come alternativa?
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La ricerca di sostanze che aumentano il desiderio e le prestazioni sessuali accompagna da sempre l'umanità: ben noti afrodisiaci sono alcuni cibi e spezie, come ostriche, caviale, tartufo, cetriolo, asparago, peperoni e noce moscata. Anche l'aglio era usato dagli antichi Greci e Romani per aumentare la virilità maschile e la libido. Inoltre, era considerato utile per curare disturbi legati alla mestruazione e per malattie dell'apparato genitale femminile fino alla fine del Medioevo.
L'aglio è stato usato per la sua azione antibatterica soprattutto durante le epidemie di tifo e colera. L'aglio sembra proteggere contro il cancro allo stomaco, ed è stato provato scientificamente che mangiare aglio aiuta a ridurre il livello di colesterolo. Invece, l'idea che l'aglio possa essere un antenato del Viagra è controversa, anche se è stato dimostrato che l'aglio pressato fresco può bloccare la contrazione della muscolatura liscia, inibendo degli enzimi detti cicloossigenasi. Non si sa con esattezza se una sola sostanza contenuta nell'aglio abbia questo effetto, ma l'ajoen (dallo spagnolo ajo = aglio), una molecola insatura contenente tre atomi di zolfo, ha sicuramente un ruolo importante.
Un chilogrammo di aglio contiene circa 2,4 grammi di alliina, una sostanza inodore e senza alcuna attività biologica. Quando la polpa dell'aglio viene tagliata o pressata, l'enzima alliinasi viene a contatto con l'alliina e la trasforma in allicina. Durante la cottura, quest'ultima sostanza viene convertita in ajoen che, oltre a bloccare la contrazione della muscolatura liscia, contribuisce anche all'azione antitrombotica attribuita agli estratti d'aglio.
Anche se non si conosce esattamente il meccanismo d'azione dell'ajoen, è tuttavia plausbile ipotizzare che questa e altre componenti dell'aglio a base di zolfo interagiscano con degli enzimi che contengono l'amminoacido cisteina. Quest'ultimo si può trovare in proteine ed enzimi sia nella sua forma ridotta, appunto come cisteina, sia nella sua forma ossidata, come cistina. La cistina è composta di due residui di cisteina legati in maniera covalente attraverso un cosiddetto ponte a disolfuro (legame covalente tra due atomi di zolfo). La cisteina/cistina è molto importante perché proteine ed enzimi mantengno la loro struttura corretta e possano svolgere così la loro funzione biologica. Visto che anche l'ajoen ed altre sostanze contenute nell'aglio contengono atomi di zolfo, queste molecole possono reagire con gli atomi di zolfo delle cisteine di proteine ed enzimi, impedendo la formazione di cistine e, di conseguenza, modificando la struttura di proteine ed enzimi.
Se uno ha mangiato dell'aglio, non lo può certo negare, visto che il suo alito lo tradirà immediatamente, anche a distanza di qualche metro! Ciò è dovuto alle sostanze a base di zolfo di cui l'aglio è ricco. E proprio per questo effetto indesiderato è difficile pensare che l'aglio possa essere usato come afrodisiaco. Oltre all'alito cattivo, l'aglio può causare altri problemi, meno conosciuti, dovuti al fatto che l'aglio può in qualche caso potenziare l'azione di alcuni medicinali, specialmente di quelli per il cuore, causando gravi complicazioni o addirittura il decesso del paziente. Pertanto, chi prende farmaci per il cuore dovrebbe informarsi sull'effetto che cibi e bevande ricche di sostanze a base di zolfo (tra cui l'aglio e il succo al pompelmo) potrebbero avere sui farmaci assunti.
Foto sopra: spicchi d'aglio (Wikimedia Commons)
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